È passato quasi un anno da quando si è reso urgente e necessario ripensare le metodologie didattiche in un’ottica digitale. Diverse sono le tecniche e le metodologie della didattica digitale che si possono adottare per sviluppare nuove competenze e nuove dinamiche di apprendimento: tra queste figura anche il debate. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Ripensare le dinamiche didattiche
Docenti e apprendenti hanno vissuto un radicale cambiamento nelle forme con le quali erano abituati a comunicare dato il bisogno di attivare la didattica a distanza. In questo senso, infatti, non è mutato solo il modo in cui vengono trasmesse le informazioni e il sapere dall’insegnante all’apprendente, ma anche il modo in cui l’apprendente può dialogare, in termini di domande, proposte, riflessioni, con il docente e con i/le suoi/sue compagni/e. Solo un anno fa la scuola manteneva ancora le sue forme didattiche consuete. Poco dopo con l’attivazione della didattica a distanza, è stato necessario per la scuola ripensare le dinamiche di insegnamento e apprendimento.
La sfida è stata quella di trovare dei modi affinché docenti e apprendenti si interfacciassero in maniera abituale con il digitale, utilizzando metodologie didattiche che fossero efficaci in questo ambito. In un momento in cui gli/le alunni/e possono sentirsi facilmente persi o spiazzati di fronte all’incertezza, dovuta alla situazione mondiale e alle enormi trasformazioni affrontate nell’ultimo anno, è fondamentale che la didattica sia organizzata in modo che vengano creati stimoli e voglia di partecipazione. Insomma va creato un ambiente in cui gli apprendenti possano esprimersi e far emergere le loro competenze e capacità.
Il debate: un modo per valorizzare le idee degli apprendenti e creare un dibattito costruttivo
come leggiamo nelle Linee guida per la didattica integrata pubblicate sul sito del Miur: «La lezione in videoconferenza agevola il ricorso a metodologie didattiche più centrate sul protagonismo degli alunni, consente la costruzione di percorsi interdisciplinari nonché di capovolgere la struttura della lezione, da momento di semplice trasmissione dei contenuti ad agorà di confronto, di rielaborazione condivisa e di costruzione collettiva della conoscenza. Alcune metodologie si adattano meglio di altre alla didattica digitale integrata: si fa riferimento, ad esempio, alla didattica breve, all’apprendimento cooperativo, alla flipped classroom, al debate […]». Il debate rientra tra le metodologie della didattica digitale e consente agli apprendenti di confrontarsi tra loro, seguendo un metodo e concentrandosi su tematiche definite. Dunque, si tratta di una discussione guidata dall’insegnante nella quale gli apprendenti possano dialogare in maniera propositiva.
Come funziona in pratica il debate?
In sostanza il debate si organizza formando due squadre, composte da pochi apprendenti ciascuna, che devono portare degli argomenti a favore di o contro un tema o un’enunciazione fornita dal docente: ovviamente gli apprendenti devono dibattere sul tema, tenendo presente l’obiettivo della squadra di appartenenza. È il docente che detta le regole, guida le dinamiche del debate e aiuta nella gestione del confronto gli apprendenti. Questi ultimi acquisiscono, dunque, le regole del dibattito e in base a queste modulano ragionamenti e individuano argomenti pro o contro il tema proposto.
Scopi del debate
Questo modo di lavorare invoglia gli apprendenti a trovare delle soluzioni e a trattare un tema secondo un metodo retorico, nell’accezione più bella del termine. Questa metodologia stimola, quindi, il ragionamento critico e incentiva all’approfondimento di un argomento da analizzare sotto ogni punto di vista. Inoltre, gli/le alunni/e possono veramente sentirsi protagonisti e parte attiva di una discussione, rimanendo comunque guidati da un docente che sappia indirizzarli e accompagnarli.
Flavia Palieri