Quanti papà ha l’Europa?

 

Dopo aver incontrato Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Robert Schuman, conosciamo altri tre padri fondatori dell’UE e le azioni che hanno compiuto per la realizzazione di questa realtà sovranazionale.

 

 

Jean Monnet: collaborazione e cooperazione

Il politico francese ha sempre valorizzato la cooperazione e la collaborazione tra gli esseri umani. Per questo, Monnet fondò il “Comitato di azione per gli Stati Uniti d’Europa“. Il comitato fu istituito per far rinascere lo spirito dell’integrazione europea e divenne una delle principali forze propulsive alla base dei più importanti sviluppi dell’integrazione europea, quali la creazione del Mercato comune, del Sistema monetario europeo, dei summit del Consiglio europeo e dell’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo. 

 

Altiero Spinelli: unione e solidarietà

Altiero Spinelli ha perseguito accanitamente l’obiettivo di un governo europeo sovranazionale. Figura, infatti, tra i firmatari del Manifesto di Ventotene che costituisce uno dei primi documenti in cui si sostiene l’esigenza di una Costituzione europea, propone il suo piano per un’Europa federale adottato successivamente nel 1984. Temeva che ciò avrebbe condotto ad un’altra guerra. Per questo proponeva la formazione di una federazione europea sovranazionale di Stati capace di creare un legame di pace tra i Paesi e i popoli europei.

 

Ursula Hirschmann: il ruolo cruciale delle donne

Le azioni svolte da questa politica tedesca, costretta a fuggire dalla Germania per la sua lotta al nazismo, hanno sottolineato decisamente l’importanza del ruolo delle donne nella costruzione dell’Unione Europea. Nel 1941 ha collaborato, con Spinelli, alla stesura del Manifesto di Ventotene “per un’Europa libera e unita”, l’atto che si considera l’avvio del federalismo europeo. Hirschmann lo portò di nascosto nell’Italia continentale e contribuì alla sua diffusione. Nel 1975, inoltre, Ursula diede vita a Bruxelles all’associazione Femmes pour l’Europe.