Quanti papà ha l’Europa?
Continua la narrazione delle illustri personalità che hanno contribuito alla fondazione di ciò che chiamiamo Unione Europea.
Continua la narrazione delle illustri personalità che hanno contribuito alla fondazione di ciò che chiamiamo Unione Europea.
Dopo aver incontrato Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Robert Schuman, conosciamo altri tre padri fondatori dell’UE e le azioni che hanno compiuto per la realizzazione di questa realtà sovranazionale.
Quante gloriose personalità del nostro passato hanno contribuito con il proprio pensiero, con il proprio carisma o con le proprie intuizioni, alla fondazione dell’Europa?
Nel 2007 l’Organizzazione delle Nazioni Unite sancisce il 2 aprile come la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo: città, piazze e monumenti si tingono di blu, il colore scelto dall’ONU come simbolo di questa patologia.
Il mito di Europa è uno tra i più famosi della mitologia greca. La leggenda, infatti, prima tramandata in forma orale, venne trascritta dai più grandi scrittori antichi, come Omero ed Esiodo (VIII sec. a.C.) rispettivamente nell’Iliade e nella Teogonia. Successivamente, la storia e il mito di Europa vennero ripresi dall’autore latino Ovidio nelle sue Metamorfosi.
La locuzione latina, nel 2000, è divenuta il motto dell’Unione europea, tradotto in italiano “unità nella diversità”. Scopriamo insieme perché è stata scelta e come questo concetto viene applicato nella cittadinanza europea.
In tanti conoscono l’’Inno alla gioia ma sono poche le persone informate sull’intreccio delle vicende che hanno reso l’ultimo tempo della Sinfonia n. 9 di Beethoven un esempio di arte imperitura simbolicamente universale.
La cittadinanza digitale è un’estensione di quella non digitale e la condizione di esistenza che rende un individuo anche cittadino attivo.
Nel lontano 2000 i capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Unione Europea firmarono un programma di riforme relative a temi sociali ed economici conosciuto come la Strategia di Lisbona. Fu quella l’occasione che offrì, per la prima volta, un momento di riflessione sul concetto di cittadinanza attiva come fattore determinante per il raggiungimento di una coesione sociale.
Piccoli giornalisti all’azione per scoprire quanto ne sanno i grandi sull’Unione Europea.
Un interessante spunto per lavorare con i ragazzi sulla conoscenza della storia dell’UE, delle sue connotazioni geografiche, dei paesi membri e del senso che, ad oggi, ha essere un cittadino europeo.
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