Ervino Pocar

Ervino Pocar nasce a Pirano, in Slovenia nel 1892 da una famiglia di origini contadine. Fin dai primi anni di vita si ritrova ad avere contatti con lingue diverse mentre inizia a studiare tedesco già dalle elementari.

Gli studi che porteranno Ervino Pocar a diventare un traduttore

Consegue il diploma di maturità nel 1911 presso il Liceo Tedesco di Gorizia per poi trasferirsi a Vienna per frequentare la Facoltà di Filosofia.

Pocar proviene quindi da una realtà bilingue, poliglotta e multiculturale, che lo porta a sviluppare una particolare sensibilità linguistica che lo caratterizzerà negli anni successivi.

Il suo esordio come traduttore tedesco avviene a seguito del conflitto mondiale che nel 1915 lo porta a interrompere gli studi e a riprenderli soltanto due anni dopo. Imprigionato e confinato nel 1915 perché irredentista, Pocar torna a Gorizia e, dopo aver svolto diversi lavori, intraprende la carriera del traduttore.

Aver vissuto per molto tempo a Vienna, porta Ervino a interfacciarsi col mondo austriaco e a porlo al centro della sua crescita personale e professionale.

Gli esordi e i riconoscimenti al lavoro di Ervino Pocar

Il suo esordio come traduttore si ha con Der Tod des Tizians di Hugo von Hofmannstahl (La Morte di Tiziano), traduzione per la quale fu costretto ad utilizzare lo pseudonimo di Loris in quanto non ancora ventunenne, età concessa all’epoca per la pubblicazione di una traduzione ufficiale.

Nel 1934 diviene traduttore ufficiale dal tedesco presso la casa editrice Arnoldo Mondadori: l’attività di traduttore lo accompagnerà per tutta la vita; fra i molteplici riconoscimenti ricevuti vi è il premio della “Fédération Internationale des Traducteurs”, conferitogli a Stoccolma nel 1970, circa 9 anni prima della sua morte.

La sua originalità

È il primo traduttore a inaugurare la tradizione oggi radicata che concepisce la figura del traduttore in quanto duplice: caratterizzata quindi non solo da una fase di isolamento, tipica del “traduttore da scrivania” ma anche da una fase divulgativa, composta da conferenze, incontri, corsi e master col fine ultimo di infondere e condividere conoscenza e incoraggiare la riflessione su quelle che sono le diverse modalità traduttive.

Le novità introdotte da Ervino Pocar

Pocar è uno dei primi a portare sulla scena letteraria italiana autori come Herman Hesse e Thomas Mann attraverso le sue traduzioni ed è per questo che ad oggi, traduzioni come Dottor Faustus e Il Giuoco delle Perle di Vetro restano le uniche concepibili. È anche il primo a contattare personalmente gli autori per cui traduce, ad avviare cioè un dialogo tra autore e traduttore con lo scopo di garantire una traduzione il più “leale” possibile al testo di partenza.

L’attenzione di Pocar nella ricerca delle parole adatte al testo di arrivo è maniacale, ma è proprio per la sua acribia che dopo 40 anni le sue traduzioni risultano ancora le migliori.

Come ha affermato egli stesso tradurre è «passare da un codice linguistico a un altro», «abbattere le frontiere» e promuovere un dialogo linguistico e culturale tra i popoli: è perciò fondamentale essere mediatori culturali.

Sara Savarè