Intervista a Elena Fanti, autrice de “Il barbiere di Siviglia”

In questa intervista, l'autrice Elena Fanti ci racconta il "Barbiere di Siviglia"

Com’è nata la tua passione per la scrittura? E come si colloca, all’interno della tua esperienza di autrice, la nascita di questo progetto editoriale di riadattare, per i più piccoli, un’opera come Il Barbiere di Siviglia?

La mia passione per la scrittura e la lettura è nata molto presto, da bambina. A sette anni ho scritto il primo racconto, che aveva come protagonista Narcisio, il mio gatto. Da piccola non parlavo quasi mai, nemmeno a scuola, e l’unico modo che avevo per comunicare era, appunto, la scrittura. La maestra mi incitava, mi diceva che ero brava, così ho continuato a scrivere per tutta l’adolescenza, fino alle mie prime pubblicazioni.

La nascita di All’Opera Factotum! Il Barbiere di Siviglia si colloca come una seconda sfida, subito dopo il mio primo libro per bambini dedicato a Margherita Hack e pubblicato sempre dall’Armando Curcio Editore. Ho utilizzato il termine “sfida” perché scrivere per i bambini non è affatto semplice, bisogna utilizzare uno stile coinvolgente ma preciso e rendere la storia interessante e, nel caso de Il Barbiere di Siviglia, anche divertente.

 

Per l’Armando Curcio Editore hai dato vita ad altri progetti editoriali.
In che modo hanno preso vita queste idee e con quale obiettivo?

Per l’Armando Curcio Editore ho dato vita al libro Margherita Hack: la figlia delle stelle. Questo volume è nato dall’idea di far conoscere ai più piccoli una scienziata del calibro di Margherita Hack, con l’obiettivo di avvicinarli alla scienza e stimolare in loro la curiosità di conoscere. Confesso che il riscontro è stato molto positivo, perché i bambini che ho avuto il piacere di incontrare nelle scuole erano sempre molto partecipi e interessati.
Per quanto riguarda All’Opera Factotum! Il Barbiere di Siviglia, invece, c’è dietro il desiderio di fa conoscere l’Opera, che vanta natali italiani. Spesso si trascura l’importanza che la musica ha nella vita di una persona e quanto possa essere importante anche per la sua crescita personale. Infatti, non bisogna dimenticare che la musica è utilizzata anche in ambito terapeutico, attraverso una disciplina chiamata “musicoterapia”.

 

Perché pensi che sia importante che i più piccoli conoscano l’opera e, in particolare, questo capolavoro di Rossini?

L’Opera è meraviglia, è un vero e proprio patrimonio e ha il potere di suscitare forti emozioni non solo attraverso la musica, ma anche grazie alle interpretazioni dei cantanti, che spesso sembrano incarnare letteralmente i personaggi. Ricordo di essermi appassionata alla lirica a 10-11 anni, dopo aver visto l’Aida di Verdi in televisione.
Il Barbiere di Siviglia, a mio avviso, è un’opera perfetta per i bambini, perché è divertente, è acuta e intelligente e i personaggi sono molto più moderni di quel che sembra, sebbene il capolavoro di Rossini abbia oltre 200 anni. Sono personaggi che possiamo addirittura ritrovare nel più moderno cinema!

 

Quale insegnamento possono trarre i ragazzi dall’incontro con il mondo della musica lirica?

Mi viene in mente una sola parola: disciplina. Al di là della bellezza, al di là delle emozioni che la musica lirica può donare ai bambini e non solo, ciò che davvero colpisce è la disciplina dei musicisti, che va ad aggiungersi al senso di responsabilità nel non trascurare lo studio, che nel caso della musica deve essere giornaliero e costante.
Oltra alla disciplina, la musica lirica insegna a leggere la Storia e le persone: Il Barbiere di Siviglia, per esempio, è specchio di ciò che all’epoca piaceva agli spettatori, oltre a essere specchio degli spettatori stessi.

 

Pensi che attraverso la lettura di opere come Il Barbiere di Siviglia, riadattato e illustrato per bambini e ragazzi, i più piccoli possano avvicinarsi a un mondo così poco conosciuto come quello dell’opera lirica? Che valenza può avere, nella società contemporanea, un riavvicinamento a questa sfera musicale?

Secondo me sì, i bambini possono avvicinarsi all’Opera, soprattutto perché questo è un libro che può essere letto, ma anche ascoltato! Infatti, oltre alla trama vengono presentati i brani più famosi del Barbiere di Siviglia, che abbiamo la fortuna di poter ascoltare interpretati dalle più grandi voci che il mondo abbia conosciuto.
Nella società contemporanea dove i generi musicali sono tanti e diversi, significherebbe riappropriarsi di un qualcosa – l’Opera – che non deve andare perduto. Riempire i teatri è importante affinché l’Opera resti davvero immortale e viva, far appassionare i più piccoli è altrettanto importante perché magari è proprio la musica la loro vocazione ed è giusto che vengano incoraggiati a perseguirla.