La Giornata mondiale della filosofia può essere una buona occasione per ricordare quanto la pratica di questa attività di pensiero possa apportare dei benefici in ogni ambito della nostra esistenza. Stimolare anche nei più piccoli un modo di pensare filosofico può avere impatti estremamente positivi nella loro crescita.
Come si può definire la filosofia e perché il suo è ruolo così importante?
Il termine filosofia deriva dal vocabolo greco φιλοσοφία, originatosi dall’unione di φιλεῖν (phileîn), “amare”, e σοφία (sophía), “il sapere”: il suo significato è dunque “amore per il sapere”. Per deduzione, il filosofo è colui che ama il sapere senza arrivare mai a possederlo del tutto: ne è alla continua ricerca e, nella sua risoluzione nei confronti di questa indagine, acquisisce la capacità di mettere in discussione il suo punto di vista. Riusce dunque a praticare, ove necessario, una ridefinizione dei suoi schemi di pensiero, nell’obiettivo di conquistare una verità che, una volta raggiunta, risulterà sempre e solo parziale. La capacità di sapersi mettere in dubbio e di dare maggiore importanza alle domande piuttosto che alle risposte è alla base del pensiero filosofico. In questo senso, il metodo socratico è un esempio lampante di procedimento filosofico nella sua capacità di saggiare la veridicità dei giudizi espressi e nella messa in discussione di tali giudizi nel momento in cui questi non si dimostrino fondati.
La filosofia nella vita dei più piccoli
Come afferma il filosofo Umberto Galimberti in un’intervista per Feltrinelli Editore dedicata al suo libro Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi : «I bambini sono naturalmente filosofi […] per il fatto che loro nascono completamente folli; non hanno alcun codice per muoversi nella realtà e li acquisiscono, questi codici, gradatamente». Nel loro desiderio di orientarsi nel mondo e nei loro innumerevoli interrogativi, esposti nel tentativo di comprenderlo si esprime la filosofia. È da notare, inoltre, che le domande poste dai bambini non implicano affatto risposte rapide e semplici; riguardano, talvolta, grandi temi dell’esistenza sui quali ancora non sono riusciti a crearsi un’opinione o dubbi rispetto a problematiche sulle quali gli adulti hanno, spesso, smesso di farsi domande. Il ruolo degli adulti consiste proprio nello stimolare l’animo filosofico dei bambini, nell’aiutarli a conservarlo e tenerlo accesso e dunque nel prendere davvero in considerazione i loro dubbi, la loro curiosità e il loro spaesamento.
Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi di Umberto Galimberti, Irene Merlini, Maria Luisa Petruccelli
Il libro Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi realizzato da Umberto Galimberti insieme a Irene Merlini e Maria Luisa Petruccelli e dedicato a bambini/e e ragazzi/e tra gli 8 e i 12 anni è stato pubblicato nel 2019. Il testo si propone diversi obiettivi: infatti, si parte dalla presentazione di figure appartenenti all’ambito della filosofia, le quali hanno creato, attraverso le loro idee e i loro studi, un nuovo modo di orientarsi nel mondo, di osservare la realtà e dunque di andare in cerca della verità. Inoltre, come ribadito nell’intervista per Feltrinelli Editore, Galimberti si propone anche di stimolare la curiosità e il ragionamento dei lettori/lettrici e di esortarli a essere tolleranti. Proprio del concetto di tolleranza il filosofo parla in maniera sublime rappresentandolo non come sopportazione del prossimo ma come elevazione del pensiero dell’altro, ossia maggiore considerazione del pensiero della persona con si sta dialogando rispetto al proprio parere personale. Vista in questo senso possiamo completare la definizione di filosofia come educazione alle amozioni e rapporto di dialogo con il prossimo.
Flavia Palieri