Le nuove tecnologie scolastiche: il 2016 fra i banchi di scuola americani

Le innovazioni nel nostro paese tardano sempre ad arrivare, soprattutto rispetto agli abitanti d’oltreoceano. Nel rapporto fra scuola e tecnologia l’Italia sta muovendo i primi passi per mettersi al pari, grazie alla spinta del Piano Nazionale Scuola Digitale voluto dal Miur. Vediamo però quali saranno le rivoluzioni del 2016 nelle scuole americane, che nel giro di qualche anno potrebbero sbarcare anche fra i nostri banchi.

L’utilizzo di nuove tecnologie scolastiche è fondamentale per preparare i nostri bambini e ragazzi a un mercato del lavoro sempre più competitivo ma soprattutto sempre più digitale. Secondo alcuni studi avanzati i più piccoli faranno un giorno lavori che ancora non sono stati inventati, utilizzando tecnologie che sono sul punto di affacciarsi nella nostra quotidianità. Da qui nasce l’esigenza essenziale da parte della scuola di rispondere a questi cambiamenti, per preparare gli studenti ad affrontare un domani non più così tanto lontano.

La prima tendenza tecnologica destinata a influenzare l’educazione nel mondo della scuola è la Realtà Virtuale. Quella che si preannuncia come l’innovazione cavallo di battaglia del 2016 sta a mano a mano diventando sempre più accessibile anche nelle scuole. Molte grandi aziende si sono lanciate su questo mercato, investendo milioni per l’innovazione in questo campo, per sé ma anche per la sua introduzione nelle scuole. Google, l’azienda sempre all’avanguardia per antonomasia, si è posto anche stavolta come precursore, lanciando l’Expeditions Pioneer Program. Il programma, pensato per le scuole di tutto il mondo, si basa su una tecnologia a basso costo, la Google Cardboard. Questa scatoletta di cartone permette, collegata a uno smartphone, di visualizzare gli ambienti in 3D. Il suo utilizzo a scuola sarà rivoluzionario: raccontare la storia, la geografia, l’arte e qualsiasi altra materia, permetterà agli studenti di calarsi in esse, recependole in un modo nuovo, divertente e stimolante. L’esperimento di Google sta avendo un grande successo nelle scuole americane, tanto che è stato definito un’esperienza più sociale che virtuale.

La seconda novità nel panorama tecnologico che avrà ripercussioni sul mondo della scuola è la stampa in 3D. Anche in questo caso l’esistenza di dispositivi low cost ne ha facilitato la diffusione nelle scuole. Il metodo permetterebbe un apprendimento più agevole per gli studenti, in grado non solo di replicare oggetti in sequenza ma di crearne di completamente nuovi, dando sfogo alla creatività. Soprattutto gli studenti di ingegneria hanno approfittato dell’innovazione per dar vita a veri e propri prototipi utili per l’umanità.

Le tecnologie indossabili sono un’altra delle innovazioni che a scuola prenderanno piede nel 2016: orologi digitali e simili, oggetti elettronici e digitali capaci di incorporare computer, programmi e tecnologie elettroniche avanzate e di offrire pratiche e innovative funzionalità interattive, di comunicazione e informazione e di contestualizzazione operativa. Questo tipo di tecnologie offrono agli studenti la possibilità di superare i confini tradizionali e spingersi verso nuove forme di interazione con la tecnologia.

Infine vediamo quella che è definita la Robotica Educativa, lo sviluppo e l’uso di robot a fini didattici, per l’insegnamento e l’apprendimento. Il metodo è già stato sperimentato, con commenti positivi da parte degli insegnanti. Con la robotica i bambini sviluppano competenze trasversali, lo studente è posto al centro del processo educativo come costruttore del suo apprendimento. Questo porta a un aumento della motivazione e del coinvolgimento, favorisce lo sviluppo di abilità di problem-solving, e accentua creatività, curiosità e lavoro di squadra. La robotica permette di osservare e sperimentare concetti e teorie attraverso l’esperienza diretta. Costruire o usare un robot, è un modo per imparare giocando e, grazie alla sua interdisciplinarietà, la robotica può creare un ponte tra discipline diverse, sia scientifiche che umanistiche.