Rifugiarsi in una storia

rifugiarsi in una storia

In occasione dell’appena terminata edizione della fiera nazionale per la piccola e media editoria “Più Libri Più Liberi”, che ha visto uno stupefacente incremento del livello di partecipazione e del numero di ospiti presenti, proprio in occasione del compimento della maggiore età (l’edizione 2019 era infatti la diciottesima), in quanto parte del Gruppo Armando Curcio Editore, che ha partecipato assieme agli oltre 150 marchi editoriali come espositore, ci sentiamo in dovere di spendere alcune parole in merito alla questione lettura.

Cosa si porta dietro? Che cosa dona alle nostre anime? Come migliora il nostro vissuto quotidiano? Sembrerà davvero assurdo dover necessariamente attribuire una seconda utilità, che vada ad aggiungersi alla principale scaturita (il mero piacere) e percepita nel momento in cui si sfogliano le pagine, o si annusa l’odore della carta, o si osserva la copertina mentre distrattamente si dà un’occhiata alle bandelle; ma è innegabile che una profonda e concentrata sessione di lettura porti un numero ulteriore di altri benefici, originati, tutti, dalla stessa base: quella archetipica, quella dettata dal benessere.

RIDUZIONE DELLO STRESS

Tanto per dirne una e collocarla al primo posto. Nei frenetici agglomerati metropolitani che ricoprono il ruolo di cornice dei nostri vissuti giornalieri (è bello e piuttosto poetico immaginare così un mondo ostico: identificare l’avversione nelle grandi città), dove tutto si muove rapidamente e la percezione delle azioni sembra sempre troppo surreale, rientrare al termine di un’altra sessione quotidiana – saturi di contatti lavorativi, sentimentali o riguardanti altri tipi di problematiche – e rifugiarsi in una storia, una bella storia, attenuerà notevolmente il nostro nervosismo. Un libro d’altronde è un universo parallelo: intangibile, ma percepibile.

INCREMENTO DEL LIVELLO DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE

Facendo sempre riferimento al mondo sociale che ci circonda, in cui veniamo immersi costantemente anche solo passeggiando nel nostro quartiere, e ormai inesorabilmente dominato dal “network”, l’attenzione va in tutte le direzioni possibili, rendendoci multitasking. In soli cinque minuti di tempo, le azioni compiute da ognuno di noi sono parecchie: invio di mail, organizzazione del lavoro, chat con più persone (Facebook, Skype Whatsapp, ecc.), sguardo su Twitter, monitoraggio del proprio smartphone o interazione con i colleghi. Eppure, immergersi in una sessione di lettura tiene fuori tutto questo. Quando ci si butta a capofitto in una storia non c’è niente che possa penetrare la bolla di concentrazione che ci protegge dalle influenze esterne, e il livello di attenzione che si acquisisce, anche rispetto alle attività che si ha in programma di svolgere nell’immediato futuro, si incrementa.

ACCRESCIMENTO DELLA CAPACITÀ ANALITICA

La lettura di un testo, che sia di narrativa o di saggistica, necessita di uno sforzo piuttosto rilevante anche e soprattutto da parte del fruitore: questo assioma, che ha costruito la base del concetto di “passeggiata inferenziale”, teorizzato da Umberto Eco dà garanzia a ogni decodificatore di testi, di doversi applicare. Il coinvolgimento nello sviluppare congetture, ipotesi, costruzione di processi evolutivi all’interno dello sviluppo narrativo, dona al nostro cervello di lettori un surplus di doti che faciliteranno lo sviluppo di un punto di vista critico e costruttivo, non soltanto in merito alle opere, ma facilmente adattabile alla realtà esterna, e vera.