«Semplicemente vita» di Giovambattista Palmeri

Intervista al dott. Giovambattista Palmeri

Abbiamo chiesto al dott. Palmeri di raccontare la sua fatica editoriale. Una fatica messa su carta, ma che quotidianamente combatte in ospedale, quando è con i suoi malati.

Così, il dott. Palmeri ci riassume in queste righe il senso di
Semplicemente vita (Armando Curcio Editore, 2020).

Nel percorso della mia vita professionale, ho incontrato il cancro dal lato opposto, dal lato di chi ha la presunzione di curarlo, combatterlo fino all’ultimo, pur consapevole che spesso la malattia per alcuni pazienti non tenderà alla guarigione.

Rimane allora un solo obiettivo, importante, nobile: alleviare ogni tipo di sofferenza donare sempre dignità.

A volte cerco di immedesimarmi in questi malati, confondermi nei loro pensieri e capire come si possa accettare, sopportare e affrontare una patologia che ti sta rubando la vita. È sconvolgente, si cade nel buio profondo dell’angoscia, ti manca l’aria. Ecco dunque la verità: è necessario che qualcuno si prenda cura di loro, mettendo in secondo ordine la mattia, perché una morte serena è possibile prepararla, ma soprattutto viverla.

Aiutare una persona a morire dignitosamente è come aiutare una creatura a venire al mondo.

Queste sono le fondamenta delle cure palliative. Esse iniziano con la sofferenza del paziente e della famiglia, non hanno la pretesa di guarire, prolungare la vita o impedire la morte, ma donano al malato la capacità di vivere meglio l’ultimo tratto della propria esistenza.

Il profondo messaggio che emerge è dunque questo: abbiamo il dovere di raccogliere tutte le forze per valorizzare il tempo, soprattutto quel segmento di tempo che rimane prima della morte che è semplicemente vita.