Gentilezza: una qualità vitale per sé stessi e per gli altri

Nella Giornata mondiale della gentilezza, vogliamo parlare di questa qualità che ha un ruolo essenziale nell’approccio con gli altri ma anche con noi stessi.

Essere gentili: un modo per comprendere gli altri e noi stessi

Spesso, nella vita di tutti noi capita di affrontare giornate difficili o periodi insidiosi; questo potrebbe portare a essere meno pazienti e comprensivi e anche meno gentili sia con gli altri sia con noi stessi. Un primo passo per evitare che questo accada è comprendere che la pratica della gentilezza ha un effetto positivo su ciascuno di noi. Infatti, in situazioni di difficoltà essere gentili con noi stessi, evitando di incolparsi e accanirsi sugli errori commessi, può garantire una maggiore lucidità nella risoluzione dei problemi e un maggiore controllo della situazione. Inoltre, essere gentili con gli altri, evitando che emozioni negative controllino la nostra giornata, può avere un inaspettato effetto di ritorno da parte del prossimo che probabilmente rivolgerà a noi la medesima gentilezza ricevuta. Le emozioni, infatti, sono naturali, ma sapere come gestirle, tentando anche di colorare quelle nere e grigie con colori più vivaci tramite la gentilezza, può avere un’influenza concreta sulla nostra vita.

Anche il modo in cui scriviamo e parliamo può essere più o meno gentile

Anche nel pronunciare un discorso o nello scrivere un testo possiamo sicuramente manifestare delle forme di gentilezza. E queste possono esprimersi in vari modi: prima di tutto utilizzando delle modalità di linguaggio inclusive che possano coinvolgere tutti, ma anche tendendo quanto più possibile alla chiarezza e alla limpidezza di pensiero ed espressione, in modo che chiunque sia messo in grado di capire quello che sta ascoltando o leggendo. Inquadrando la gentilezza in un panorama più ampio, quindi, possiamo definirla come il mezzo per essere in contatto con gli altri e per andare sempre oltre il proprio singolo e limitato punto di vista.

Flavia Palieri