Le sfumature della gentilezza

Come può aiutarci la gentilezza a vivere una vita più serena e felice?

In occasione dell’imminente uscita di 20 grammi di gentilezza, caratterizzato dalle coinvolgenti illustrazioni di Maria Gianola, vogliamo parlare delle tante sfumature della gentilezza. Avere dei modi gentili nella vita di tutti i giorni, infatti, può arricchire non solo la vita altrui ma portare un giovamento tangibile anche in chi si impegna a coltivarli e ad applicarli con costanza. Vediamo in che modo.

Perché la gentilezza ci aiuta a vivere meglio?

Parliamo di sfumature della gentilezza perché questa qualità può manifestarsi in vari modi. Ad esempio in 20 grammi di gentilezza vediamo come uno dei personaggi decida di farsi carico dei malumori e del malessere degli altri animali, ponendosi come obiettivo quello di tirarli su e riportare la serenità nella radura. Dunque, essere gentili, talvolta, significa prendere faticosamente su di sé le difficoltà e gli umori storti delle persone che ci circondano e fare un passo in più per riportare un po’ di pace. In 20 grammi di gentilezza, viene messo ben in evidenza come un piccolissimo gesto da parte di uno solo dei personaggi possa ridare vitalità a tutti coloro che si sentono spenti e arrabbiati. Il gesto quindi non solo tende a riportare contentezza negli altri animali ma anche a creare un clima più sereno intorno alla persona (in questo caso l’animale) che si è fatta carico della situazione.

Le sfumature della gentilezza nel linguaggio

Il saper essere gentili si manifesta anche nel linguaggio, nel modo in cui parliamo, scriviamo e ci rivolgiamo agli altri; insomma è una parte essenziale della comunicazione. Infatti, uno dei motivi per i quali Lupo è arrabbiato in 20 grammi di gentilezza risiede proprio in una rispostaccia avuta da Scoiattolo. Rispondere in malo modo quando si è arrabbiati ed evitare di sorridere a un passante o di salutarlo cordialmente solo perché non si è dell’umore giusto sono gesti che non hanno ulteriori effetti se non complicare il nostro stesso stato. Molto spesso infatti essere gentili con il prossimo anche quando si fa fatica e non si è sereni dentro sé stessi produce un circolo virtuoso che genera altra gentilezza e nuova serenità. Inoltre, la lingua italiana fornisce davvero molti modi per mostrarsi gentili e cortesi con il prossimo. Ad esempio l’uso del condizionale tende ad attenuare l’incisività e il tono con i quali porre una domanda; anche l’utilizzo del lei verso le persone più anziane o con le quali non si ha ancora confidenza tende a trasmettere gentilezza e riguardo. Esiste anche l’imperfetto attenuativo che, come suggerisce l’attributo a esso riferito, serve proprio a rivolgersi con cortesia. Insomma anche la grammatica ci fornisce degli aiuti sostanziali per mostrare e consolidare questa qualità nel quotidiano

Flavia Palieri