Solarpunk: un florido genere letterario

Nel panorama odierno in cui paure e dubbi sul futuro scandiscono molte delle nostre giornate, Solarpunk può davvero costituire un rifugio in cui poter riflettere in modo propositivo e inclusivo sul futuro del pianeta. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Utopia è la parola chiave

Nel corso degli anni il nostro immaginario è stato fortemente soggetto alle rappresentazioni sempre più diffuse in ambito letterario, cinematografico e seriale di futuri distopici. Così, talvolta la sensazione predominante che si arriva a percipire è l’inevitabilità di un avvenire disastroso e angosciante.

Uno degli obiettivi di Solarpunk – genere letterario e movimento di nascita recente – è proprio quello di invertire questa tendenza, parlando di utopia e non di distopia. Infatti il termine “utopia” rimanda alla prefigurazione di una società in armonia, di un mondo ideale da poter costruire in maniera collaborativa. Insomma l’utopia ci proietta verso la costruzione e non verso il disfacimento. Questo è uno dei primi aspetti sottolineati anche all’interno del manifesto Solarpunk: «La nostra parola chiave, scrivendo solarpunk e scrivendo di solarpunk, è speranza. Il solarpunk è una nuova utopia che all’ottimismo preferisce la speranza, ed è un’utopia su due livelli. La speranza è tra le righe: speranza di un futuro migliore e della possibilità concreta di costruirlo».

Questo approccio operativo nei confronti del futuro emerge anche dai termini stessi che compongono la parola solarpunk. “Solare” rimanda infatti al calore e alla potenza di un elemento che ci garantisce la vita, nonché principale fonte tra quelle rinnovabili di energia. Punk rimanda invece alla rivolta, alla possibilità di invertire meccanismi ormai dimostratisi ampiamente inefficaci e obsoleti.

Ecologia e inclusività in Solarpunk

Come espresso puntualmente nel manifesto l’estetica solarpunk mira alla creazione di un futuro più verde in cui le tecnologie possano operare a favore della salute ambientale e degli essere umani.

Un aspetto davvero interessante di questa estetica è la sua interdisciplinarietà; infatti, sono frequenti i rimandi all’Art Nouveau come forma d’arte in grado di rappresentare questo movimento non solo per le caratteristiche floreali e vegetali tipiche delle sue creazioni ma anche per il suo contrapporsi ai meccanismi tipici dell’industrializzazione, come si può leggere all’interno dell’articolo Solarpunk e Art Nouveau.

Un’altra caratteristica davvero essenziale del manifesto è l’attenzione al tema dell’inclusività, fondamentale per poter costruire un futuro davvero verde e sano. Potrete notare, infatti, l’utilizzo della schwa per rivolgersi a una pluralità mista, senza escludere nessuno e la volontà di creare una condivisione vera, sana e vitale nel senso più profondo del termine.

Le connessioni con il tema della XV edizione «Premio Curcio per le attività creative»

Si possono ben constatare, dall’excursus fin qui intrapreso, le connessioni tra le idee di Solarpunk e gli obiettivi che si propone quest’anno il Premio Curcio per le attività creative giunto alla sua XV edizione. Infatti, se il tema dello scorso anno era incentrato sulle emozioni e sul valore dell’empatia (elementi essenziali per la formazione dell’essere umano), quest’anno la tutela ambientale e l’apporto delle tecnologie nel mantenere in salute l’ambiente e la biodiversità che lo caratterizza sono il fulcro del nuovo tema. La convergenza degli obiettivi risiede nella volontà di proporre soluzioni e modelli costruttivi da portare avanti in modo sostenibile, collaborativo e umano.

Flavia Palieri